The Archive as Artwork
Mail Art and Italian Women Artists
Talk with Paulo Bruscky
Sala Carroponte | FM Centro per l’Arte Contemporanea - via Piranesi 10 Milano

Mercoledì 17 aprile 2019 FM Centro per l’Arte Contemporanea presenta l’incontro con Paulo Bruscky The Archive as Artwork. Mail Art and Italian Women introdotto da Marco Scotini, direttore artistico di FM Centro per l’Arte Contemporanea e moderato da Sofia Gotti. Paulo Bruscky lavora con i più svariati linguaggi artistici - dalla poesia visiva, alla performance - usando strumenti inaspettati come il fax, la fotocopia e la posta. A partire dalla fine degli anni Sessanta, l’artista sviluppa una pratica che resiste alle dinamiche del mondo dell’arte dal quale non viene riconosciuto fino agli anni 2000. 

Durante più di cinquant’anni, raccoglie un impressionante archivio di 70000 opere e documenti tra cui 1500 lettere da artisti di 52 paesi, ricevute grazie al circuito della Mail Art. In occasione della mostra Il Soggetto Imprevisto. 1978 Arte e Femminismo in Italia, Bruscky parlerà del suo rapporto con le dinamiche esclusive del mondo dell’arte e le sue battaglie politiche in Brasile durante gli anni della dittatura militare (1964-1985). Racconterà inoltre dei suoi scambi epistolari con molte delle artiste presenti in mostra, aprendo un campo d’indagine per la Mail Art italiana.

Paulo Bruscky nasce nel 1949 a Recife e consegue la laurea in giornalismo presso l'Universidade Católica de Pernambuco nel 1978. Dagli esordi, Bruscky usa l’arte come mezzo di contestazione e resistenza durante il periodo della dittatura. Con lo scopo di coinvolgere pubblici estranei all’arte, organizza interventi urbani, happening e performance collettive. Coniuga una forte coscienza politica con l’obiettivo di creare ciò che chiama anche “poesie viventi”. Dagli anni Settanta pubblica una serie di annunci sul giornale e occupa cartelloni pubblicitari con messaggi quali: “Cercasi un chimico, un meteorologo o chiunque sia in grado di colorare una nuvola", oppure “L’arte è l’ultima speranza”. Partecipa nei circuiti internazionali di Mail Art e si associa al movimento Fluxus. Nel 1976 presenta la prima mostra di Mail Art che viene chiusa dalle autorità brasiliane. In assenza di un mercato dell’arte che sostenesse la sua pratica, Bruscky lavora per molti anni all’ospedale Agamenon Magalhães a Recife dove sfrutta alcuni strumenti per il suo lavoro – dalla macchina per l’elettroencefalogramma, al fax allo xerox. In cinquant’anni di carriera, Bruscky raccoglie il suo archivio che racconta una storia dell’arte alternativa completamente indipendente dalle istituzioni.

Paulo Bruscky ha avuto mostre personali presso istituzioni quali Espaço Cultural Sérgio Porto, Rio de Janeiro, Brasile (2003); Galeria Iberê Camargo, Centro culturale Usina do Gasmetro, Porto Alegre, Brasile (2005); Galeria Pierre Verger, Salvador, Brasile (2005); Museu de Arte Contempornea da Universidad de São Paulo, Brasile (2007); Museu de Arte da Pampulha, Belo Horizonte, Brasile (2010); Centro Cultural dos Correios, Recife (2011); Instituto Tomie Ohtake, São Paulo (2012); The Bronx Museum of the Arts, New York, USA (2013); Plataforma, Bogotá, Colombia (2013); The Mistake Room, Los Angeles, USA (2015); Museu de Arte Moderna de São Paulo (2015). Tra le maggiori mostre collettive a cui partecipa sono Panorama dos panoramas, Museu de Arte Moderna de São Paulo (2008); Contidonocontido, Museu de Arte Moderna Aloísio Magalhes, Recife (2010); Ordem e progresso: vontade construtiva na arte brasileira, Museu de Arte Moderna de São Paulo (2011); Perder la forma humana, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid (2012); In Cloud Country, Harewood House, Leeds, UK (2013); Resistance Performed – Aesthetic Strategies Under Repressive Regimes, Migros Museum, Zurigo, Svizzera (2015); Under the Same Sun: Art from Latin America Today, Solomon R. Guggenheim Museum, New York, Museo Jumex, Mexico City, Mexico, and South London Gallery, Londra, UK (2014-2016); Histórias da Sexualidade, Museu de Arte de São Paulo Assis Chateaubriand (MASP), São Paulo (2017); OSSO – Exposição-apelo ao amplo direito de defesa de Rafael Braga, Instituto Tomie Ohtake, São Paulo (2017); 57ma Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia - Viva Arte Viva, Padiglione Internazionale, Venezia, Italia.

 

Evento in collaborazione con
Dipartimento di Arti Visive, NABA Nuova Accademia di Belle Arti Milano
Galeria Nara Roesler, New York / Rio de Janeiro / São Paulo

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